Il Signore degli Anelli, l'Animazione

Il Signore degli Anelli è un film d'animazione tratto dall'omonimo romanzo di John Ronald Reuel Tolkien. Fu diretto da Ralph Bakshi nel 1978, ma non fu concluso, dal momento che al botteghino fu stranamente un fiasco: pertanto la pellicola, che doveva essere la prima parte di un'opera divisa in 2 pellicole, s'interrompe dopo la battaglia al Fosso di Helm.

Il film Il ritorno del Re, del 1980, è un suo ideale seguito.

Il cartone animato è particolarmente interessante non solo per il marchio di fabbrica di Ralph Bakshi, ovvero l'animazione per adulti (anche se questo film è adatto a tutti), ma anche per l'uso del rotoscopio nelle scene di battaglia (e non solo) e per i ricchi fondali.

Inoltre, tra gli animatori troviamo un giovanissimo Tim Burton, alle prime armi.

I diritti del Signore degli Anelli appartenevano alla United Artists, che però , non vennero utilizzati ed infine vennero acquistati da Saul Zaentz, grande produttore cinematografico dell’epoca, negli anni settanta. Molti registi si interessarono alla produzione del film ma si fecero scoraggiare dalla lunghezza del romanzo. Però nel 1978, Ralph Bakshi, portò il Signore degli Anelli sul grande schermo in un cartone animato con l’idea di realizzare due pellicole. Ma non ci riuscì; Ralph Bakshi venne costretto a stroncare la trilogia per problemi di budget, e fu così che il signore degli anelli venne prodotto solamente in una pellicola che arrivò fino alla battaglia di Isengard contro gli orchi. Il cartone non riscosse molto successo, sia per alcune differenze dalla trama originaria del romanzo e sia anche per le tecniche di trasposizione cinematografiche. Infatti per l’epoca era impossibile girare colossali battaglie, perché sarebbero servite moltissime comparse con costume, e ciò avrebbe avuto dei costi altissimi, ed anche le ambientazioni fantastiche era difficile ricrearle. Bakshi allora ricalcò i movimenti dei personaggi reali ripresi dal vivo cercando di creare una specie di illustrazione tolkieniana che renda l’espressività dei fotogrammi delle scene. Nell’animazione risaltano notevolmente i caratteri delle molteplici razze presenti nel racconto e soprattutto il male viene interpretato con maschere dalle rappresentazioni più svariate ed inerenti alla trama. Forse alcune scene di battaglia risultano troppo violente per un pubblico giovane, con grandi spargimenti di sangue forse troppo esagerati.